Una chitarra elettrica suonata con vetri e un artista/artigiano che costruisce una scultura in vetro, improvvisando entrambi (CHITARRA ELETTRICA E SCULTURA IN VETRO)

È un progetto basato sulle idee e le intuizioni dell’artista-artigiano del vetro Sauro Marzioli e del musicista Luca Lampis. Come dice il nome, al centro di questo progetto c’è il vetro, elemento che fra le mani di Sauro diviene, da semplice materia di lavoro di uso quotidiano, espressione d’arte contemporanea, mentre tra le mani di Luca si trasforma in musica poiché è principalmente tramite pezzi di vetro accuratamente lavorati che Luca suona la sua chitarra durante le performance.

Lo spettacolo in sé, privo di pre-concetti, è un’esibizione durante la quale Sauro dà vita ad una scultura in vetro usando scarti e riciclando avanzi di lavorazioni, scegliendo le forme nello stesso momento in cui Luca crea atmosfere sonore, melodie ed armonie attraverso l’uso dei vetri stessi, ispirandosi in questo modo vicendevolmente.

Tramite le loro mani, il vetro acquisisce una valenza diversa da quella di semplice materia di consumo: l’opera d’arte finale viene creata partendo da vetri “scartati” dalla produzione industriale di oggetti di uso comune (finestre, porte, vasi…). Dagli scarti si edifica così un’idea artistica, un’intuizione, un pensiero che fa divenire un rifiuto, l’esubero, l’inutilizzabile, un’entità nuova, una rinascita. In una società prevalentemente consumistica, dove conviene comprare un oggetto nuovo piuttosto che ripararlo, questo progetto artistico si propone come azione rivoluzionaria che mette lo scarto su un piano superiore, con un valore diverso rispetto a quello che avrebbe nella sua forma di oggetto d’uso a cui era teoricamente e originariamente destinato. In questo modo si mette al centro di tutto, non solo il concetto di “reinvenzione d’uso” di uno scarto, ma soprattutto l’uomo, con la sua capacità di pensiero, di creazione.

Ci si oppone alla volontà del contesto globale che tenta l’uniformazione di idee e pensieri e lo schiacciamento della creatività. La scelta del vetro è altresì significativa in quanto si tratta di è un materiale al contempo duro e fragile: questo emerge con fragorosa evidenza nel momento conclusivo della performance. L’azione finale della performance (nei luoghi dove è possibile attuarla), ovvero la rottura violenta dell’opera d’arte realizzata durante l’esibizione, diviene climax massimo dell’intera azione, rappresentando, non tanto la fine della speranza in una società che deve imparare a rinnovarsi per non estinguersi, bensì i cicli vitali di nascita, vita e morte che anche le opere d’arte e i pensieri hanno. Forse una porta in vetro sarà sempre considerata più utile e comprensibile rispetto ad una scultura, ma perché non provare a far parlare il vetro, a farlo cantare ispirato da una musica per e con esso composta?

CrashGlass – Official Video

Sauro Marzioli & Luca Lampis – TG3 Marche


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